Ci viene ormai da più fonti confermata la tesi che la presenza respiratoria porta beneficio su ampia scala.
E allora perchè ci insegnano a scrivere e far di conto fino alle cose più disparate e originali, ma nessuno ci insegna a respirare in maniera corretta e consapevole?
Nasce da qui l’idea di un’ insegnante di yoga , Elena Gaia Pogna e di una sport mental trainer, Camilla Dettori, di integrare le rispettive conoscenze per dare una prospettiva nuova alle attività sportive e non, che ci vedono coinvolti.
Daremo vita ad una piccola rubrica per affrontare gli aspetti essenziali di questo affascinante mondo della connessione tra respiro, cuore e mente.
E’ possibile muovere i primi passi nell’ampio mondo del respiro avendo come obiettivo quello di prendere consapevolezza di come cambiano il corpo e la mente quando li si condiziona attraverso una respirazione profonda e ritmata.
Elena dice:
Più entro nell’universo dello yoga, più mi viene da fare una distinzione tra quello che può essere una “pratica formale” che consiste in un appuntamento fisso con il tappetino e una “pratica quotidiana del gesto” che si concretizza nel portare la nostra presenza nell’azione, vivere pienamente ciò che si fa.
Questo sposta il nostro focus su ciò che Budda riassumeva nei suoi discorsi come “faccio ciò che mi piace o mi piace ciò che faccio?”.Nella vita scelgo di fare solo ciò che mi piace o sono in grado di fare ciò che è opportuno fare sviluppando l’attitudine del godere di ciò che faccio nel momento presente, qualunque cosa sia?E quando faccio qualcosa che mi piace, sono davvero presente ad essa?
Quando scelgo di dedicare del tempo al mio allenamento di golf, riesco a ritagliarmi dello spazio tutto per me, sono davvero presente a ogni passo sul green e in sintonia con i miei gesti? O sono di fatto da un’altra parte?
Allenare la tecnica forse vuol dire allora anche allenare la propria presenza nel gesto e questo sicuramente lo si può fare riportando l’attenzione al nostro flusso del respiro, all’alternanza di inspiro ed espiro, alla sua qualità in ogni momento.
Tolja sostiene che ogni volta che una persona cambia in profondità il suo modo di respirare, tutto il suo corpo e il suo campo energetico vanno incontro a una serie di riorganizzazioni, sopratutto a livello neurologico con conseguenze anche sull’ambiente circostante. Per esempio si attiva la nostra parte creativa e si è pronti a trovare soluzioni o ad interagire in maniera più lucida con l’ambiente circostanete.
Camilla dice:
La tranquillità della mente che si acquisisce durante la pratica Yoga è un ottimo spunto per la concentrazione sul campo di golf. Attraverso il respiro, l’attenzione viene focalizzata su un particolare movimento o centratura del corpo e la mente abbandona tutto ciò che non è strettamente funzionale a quel gesto.
Mai sentito dire: gioca un colpo alla volta?
Ecco che la respirazione rappresenta lo strumento ideale per riportare i pensieri sugli elementi utili all’esecuzione di ogni colpo e avviare una routine efficace