>Preoccupazione di finire nel pericolosissimo lago della buca 16
>Salire sul tee dell’ultima buca e vedere solo il fuori limite in agguato
>Voler fare assolutamente un buon risultato per non deludere il maestro, i compagni di squadra o, peggio, i genitori
>Paura di rovinare le ultime buche di un giro giocato in maniera impeccabile
>Paura di fare brutta figura su quel green della 18 dove ti aspettano e ti guardano gli amici
Per dirla in breve: “paura di sbagliare”
Bob Rotella nel suo libro “Golf is not a game of Perfect” ha scritto che il golf è giocato da esseri umani quindi è un gioco di errori; il golfista di successo sa come reagire ai suoi errori.
Qualunque giocatore di golf che abbia molta o poca esperienza ha certamente provato la frustrazione di un errore ripetuto o fatto al momento meno opportuno di un giro.
Il nocciolo della questione quindi non è “non devo sbagliare” ma piuttosto: “Come posso reagire positivamente ai miei errori?”
“Qual’è l’atteggiamento mentale che mi fa uscire dal ciclo vizioso: sbaglio, mi preoccupo, mi viene ansia, sbaglio di più?”
Il cardine dal quale parte la mia proposta è che ogni giocatore deve essere determinato nel perdonare i propri errori e deve concedersi il permesso di sbagliare. I “colpacci” sono parte integrante ed inevitabile del gioco, non un fallimento personale.
Attenzione a questo punto, perchè ho detto “accettare” che ben diverso da “subire”; infatti come reagite e quello che dite a voi stessi in questi momenti deve diventare la forza del vostro gioco e dipende solo dalla vostra volontà.
Ci sono delle aspettative che possono boicottare il vostro gioco come pensare che si può fare bene solo se si colpisce la palla perfettamente o che se si sbaglia nelle prime buche il giro è rovinato.
Non è vero che la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo, sono tutte convinzioni e generalizzazioni che possiamo scegliere di accogliere come scuse per buttare la spugna , oppure decidere volontariamente di avere un atteggiamento paziente e grintoso che permette di mettere in campo quello che sappiamo fare, senza essere d’intralcio a noi stessi.
Ecco le 5 mosse vincenti:
1)Avere un cassetto mentale nel quale chiudere a chiave i colpi sbagliati, in campo non avete nessuna possibilità di cambiare il passato. Potrete rivalutare questi colpi con maggiore lucidità una volta in club house e trarne spunti per migliorare il vostro gioco, per mirare gli allenamenti e le lezioni col maestro
2)Considerate l’errore come una sfida, non come una catastrofe. Questo è il momento in cui dovete parlare a voi stessi incoraggiandovi e non insultandovi. Alla fine di ogni giro annotate quello che vi siete detti nei momenti critici e valutate quali conseguenze ha avuto il vostro dialogo sul gioco, quali sono state le frasi che più vi hanno aiutato?
3)Sfruttare l’opportunità di usare un atteggiamento aperto a considerare nuove strategie di gioco per la buca, di mettere in campo i colpi che sapete fare. Solo così troverete soluzioni creative ed efficaci; badate bene, a volte saranno spettacolari a volte solo funzionali ad “uscire dai guai”
4)Orientare la vostra la vostra attenzione su ciò che potete controllare come la scelta del bastone, la scelta di un obiettivo ben definito a cui tirare, una buona routine pre-shot. “Non andare in bosco” è un messaggio che confonde. “Tira a quel punto preciso del fairway” è un’istruzione positiva ed efficace
5)Allenare tutti i colpi, anche quelli di recupero, quando programmate una sessione in campo pratica. Questo vi aiuterà a far crescere la sicurezza nel vostro gioco e vi permetterà di chiedere al vostro maestro un aiuto ben mirato ad imparare colpi nuovi o migliorare in una particolare area. Fate con lui un programma di allenamento a tappe, vi deve essere chiaro quando avrete raggiunto anche un piccolo successo che fa avanzare le vostre abilità.
La parola “resilienza” che oggi va di moda spiega bene questo comportamento che vi suggerisco: la resilienza è la capacità di un materiale di resistere alle sollecitazioni esterne senza spezzarsi e di ritornare alle sue caratteristiche iniziali.
Così l’atteggiamento di un buon golfista deve mantenere la fiducia nelle proprie capacità di gioco e la lucidità nelle scelte senza farsi travolgere dalle circostanze e senza rimuginare sul passato.
Il carattere esce rinforzato e trasformato positivamente quando reagisce alle situazioni difficili.
Camilla Dettori