Routine Pre Gara: al tee della 1 sei mentalmente carico?

Prima di entrare in gara hai fatto il tuo riscaldamento del gioco….e.. la tua mente è pronta e fiduciosa per affrontare il percorso?
Investire qualche minuto per la preparazione mentale prima della gara ti metterà nelle migliori condizioni per giocare con ottimismo e aumenterà la possibilità di fare un buon giro.
Quando chiedo ai giocatori che seguo come si sentivano prima del tee della 1 di una gara importante, spesso fanno solo riferimento alla qualità dei colpi tirati in campo pratica……non basta!!!!

Prova questi 3 spunti  pratici per attivare la mente:
alla fine del riscaldamento in campo pratica, usa alcune palline per giocare con tutta la routine i primi colpi che si presenteranno sul percorso (ad es un tee shot impegnativo o un colpo ad un par3 delicato)
in putting green termina riscaldamento con putt da vicino, facili da imbucare per arrivare col rumore della buca ben impresso nella mente
alla fine della pratica e del putting green, ripensa a quali sono i punti di forza del tuo gioco e quali sono i motivi per cui sai di poter fare bene in campo

Nel mio percorso di mental training prevedo questa tecnica molto efficace:        un audio che personalizzo per il giocatore/trice in base al suo stile di gioco ed alle caratteristiche del percorso di gara.
Lo si ascolta la sera prima della gara e durante il tragitto in auto per arrivare al golf  per:

  • aumentare la fiducia nel gioco senza costruire aspettative
  • visualizzare il proprio piano di gioco per quel percorso
  • essere ben consapevole di come gestire le buche “ostiche”
  • attivare le strategie per affrontare i contrattempi / errori 
  • mantenere la mente nel presente e non sul risultato
  • gestire le emozioni positive o negative che si presenteranno in campo 
  • recuperare il miglior atteggiamento per giocare al meglio fidandosi del proprio swing “oggi” invece di coltivare dubbi 

 

Tokyo 2021: “Mental Toughness” in azione – la Forza della Mente

In tutte le interviste sulle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo si è parlato di “Mental Toughness”, ma che cos’è? Ogni sportivo si chiede se la possiede o se sarà mai un atleta che può contare sulla forza della propria mente quando performa

Per arrivare alle Olimpiadi ogni sportivo fa un viaggio pieno di avversità oltre che di vittorie, guardando le gare e le testimonianze degli atleti paralimpici abbiamo una prova di quanta resilienza e “forza mentale” vengano messe in campo per superare le difficoltà fisiche.

Il denominatore comune di tutte le storie degli  atleti di successo è la “Mental Toughness” che ha permesso loro di superare infortuni, malattie, lutti, paure, problemi personali e molto altro.

>Ogni volta che che accetti una sfida, stai arricchendo la tua “Mental Toughness”
>Ogni volta che impari qualcosa di nuovo dopo un errore, stai arricchendo la tua “Mental Toughness”
>Ogni volta che sei sfinito/a , non hai voglia di allenarti, pensi di aver subito un’ingiustizia, ma vai avanti e ti ripresenti, stai arricchendo la tua “Mental Toughness”

Nello sport non basta essere talentuosi e naturalmente portati per il proprio sport, ci vuole “Mental Toughness”; per tutti gli atleti, anche quelli di maggior successo arrivano tempi difficili e una battuta di arresto della loro carriera sportiva.
Per andare avanti, ci vuole “Mental Toughness”, non bastano l’allenamento fisico e tecnico.
Ora prova ad immaginare una situazione difficile in cui ti sei trovato/a nel tuo sport.
Come avresti potuto reagire in modo diverso se avessi avuto più “Mental Toughness”?  Prova ad immaginare come la “Mental Tuoghness” potrebbe impattare sulla tua performance.

Un percorso mirato di mental training serve a costruire e a potenziare la “Mental Toughness”.

Pausa Corona Virus 2: Diventa il miglior tifoso del tuo gioco

Per gli atleti questo periodo di pausa forzata può far venire pensieri negativi sul futuro della stagione agonistica, ti identifichi con qualcuno di questi?

“Mi sono allenato intensamente finora e dovrò ricominciare tutto da capo”
“Ero sicuro che quest’anno sarebbe stato il mio Anno d’oro, non posso credere che non potrò ottenere i miei migliori risultati stando fermo così”
“Ho lavorato così tanto per migliorare la tecnica del mio swing, temo che stando fermo perderò tutto”


Obiettivo 2 del percorso: continua a motivarti con il Self Talk o dialogo interno

Self talk vuol dire  tutte le parole che che ci diciamo più o meno silenziosamente durante un giro di golf e nella vita quotidiana
Queste parole hanno un peso enorme sul gioco e sulle proprie capacità perché agiscono sul subconscio, non solo, ma se  ripetute più e più volte diventano delle generalizzazioni che potenziano  o limitano a seconda che riflettano parole d’incoraggiamento o negative
Il subconscio non è in grado di distinguere tra ciò che è reale e ciò che è frutto della fantasia ed è per questo che grandi campioni come Jack Nicklaus  durante le interviste hanno spesso dimenticato di aver fatto gravi errori in campo, semplicemente il loro subconscio li ha rimossi, perché avrebbero intaccato l’immagine di grande campione che avevano di sé stessi

L’allenamento dei prossimi giorni ha come obiettivo proprio quello di prendere atto di che cosa ci diciamo in campo, capire se aiuta o meno il gioco e renderlo efficace aumentando la fiducia in sé stessi

☛ Guarda le seguenti frasi:
Spero di poter giocare……Forse posso giocare…..Penso di poter giocare…..Credo di poter giocare…..So che posso giocare……Voglio giocare…….giocherò….
E’ chiara la differenza tra chi si dice “spero di uscire dal bunker” e chi si dice “voglio uscire dal bunker”.
L’intenzione e la fiducia nelle proprie capacità è massima nell’ultima frase!

☛ Leggi ora le seguenti frasi e scrivi quello che ti dici solitamente quando ti trovi in queste situazioni
In una gara a cui tengo molto, sui primi tre greens il putt sfiora la buca e non entra:
Mi dico:______________________________________________________

Arrivo alla 18 e con diverse persone che guardano. faccio una flappa con l’approccio
Mi dico:______________________________________________________

Ho giocato bene 12 buche e faccio due volte tre putt di fila
Mi dico:______________________________________________________
Queste parole quali conseguenze hanno avuto sul resto del giro? 

☛ Mettiti seduto comodo, chiudi gli occhi e ricorda gli ultimi giri in gara poi apri gli occhi e scrivi:
situazioni di gioco / pensieri / conseguenze

☛ Riguarda i due esercizi e individua i pensieri e le frasi che sai essere negative e ricorrenti e trasformale in chiave positiva e di incoraggiamento.
Esempio: dopo un corto putt sbagliato
Mi dico: non sai puttare da 1m, sei un…
Trasformazione: ok hai sbagliato un corto putt; può succedere; stai toccando bene il putt;  il prossimo entrerà

Le frasi negative tipo: “non sai puttare” o “riesci sempre a rovinare tutto nelle ultime buche” sono le più dannose perché oltre a minare la fiducia nel proprio gioco, creano una pericolosa generalizzazione che a sua volta crea una profezia che si auto avvera.

Avete mai giocato con qualcuno che ha paura di fare un colpo sopra l’acqua? Arriverà alla fatidica buca del laghetto, dirà a voi o solo a sé stesso “qui vado sempre in acqua!” e… ci finirà…

Tutti i giocatori hanno pensieri negativi che si affacciano alla loro mente, la capacità di riconoscerli e controbatterli farà la differenza.
Le frasi che ti dirai durante il gioco alimenteranno la fiducia in tè stesso anche quando le cose vanno male e sarai lucido per programmare i colpi successivi: uno alla volta!
Puoi anche usare frasi di incoraggiamento che si basino sui tuoi successi passati.
☛ Scrivi su un foglio 5 frasi/parole di incoraggiamento che ti dirai in campo durante la tua routine

☛ Allena il tuo self talk ogni giorno ritagliandoti qualche minuto per chiudere gli occhi ed immaginarti mentre sei in gara e ti incoraggi ripetendoti le frasi che hai scritto e aggiungi ulteriori parole positive come se tu fossi il tuo più grande tifoso.

Corona Virus e golf 1: sfrutta la pausa al meglio, bando alla noia

Vuoi che la pausa forzata dal golf e da ogni altro sport sia un’occasione per migliorarti?
Ci sono opportunità per viverla al meglio.
La priorità assoluta va alla salvaguardia della propria salute e di quella altrui rispettando le norme stabilite dal Governo, ma si può fare molto per dare un senso alle giornate e ritrovarsi pronti quando tutto sarà finito.

E’ inutile lamentarsi e compiangersi per tutte le limitazioni, sono aspetti che non possiamo controllare, e ci svuota dalle energie interiori aumentando lo stress e indebolendo il sistema immunitario.
Più utile orientare la mente su ciò che possiamo controllare e che dipende solo da noi ad esempio i nostri comportamenti; avere un piano di piccoli obiettivi quotidiani sapendo che il loro raggiungimento ci farà sentire efficaci e aumenterà la fiducia in sé stessi.

Se i pensieri si accavallano caoticamente e le notizie generano ancora più ansia, è il momento di ricorrere a buone strategie per ritrovare il proprio equilibrio interiore e ritrovare quella lucidità necessaria per confrontarsi con le situazioni che ci circondano

>accettiamo che stiamo vivendo un momento drammatico per tutti
>non trascuriamo la passione per il golf allenando quella parte del gioco che spesso è trascurata: la propria mente
>stabiliamo piccoli obiettivi da raggiungere in 2 o 3 giorni che ci tengano occupati e ci diano benessere
>scriviamo su un post it l’obiettivo per ogni giorno e verifichiamo che cosa abbiamo fatto per raggiungerlo e se lo abbiamo raggiunto


La mia proposta è un piano di obiettivi mirati al benessere personale e il golf sarà il filo conduttore di ognuno di questi per mantenere viva la passione e ricordare che tutto questo finirà e saremo pronti a riprendere più forti di prima.
Tratterò i seguenti obiettivi uno alla volta in articoli successivi in modo da lasciare il tempo allenare ognuno di questi per qualche giorno e fare in modo che diventino parte del bagaglio degli strumenti di cui avrete bisogno una volta che si riprenderà a giocare

Obiettivo N°1: Calmare la mente col respiro
☛ mettiti seduto comodamente e ricorda un momento della tua vita recente, un incontro con una persona, o un luogo che ti hanno dato gioia e benessere, magari sul campo da golf
☛ Respira lentamente per 2 minuti inspirando dal naso ed espirando dalla bocca ancora più lentamente; cerca di respirare sentendo che la tua pancia si alza e si abbassa
☛ Concentrati sull’aria che entra ed esce dai polmoni
☛ Immagina che ad ogni inspiro entri aria fresca carica di energia ed ottimismo
☛ Immagina che che ad ogni espiro esca aria calda che porti via le preoccupazioni e la stanchezza
☛ Ora concentrati sulla zona del tuo cuore, sentine il battito, e ricorda il tuo momento felice nei particolari, nelle parole, nei colori, nelle sensazioni
☛ Senti come la gratitudine per questo momento felice pervade il tuo cuore, lì si ancora  e da lì pervade ogni parte del tuo corpo come un piacevole calore

Come ti senti dopo questo piccolo esercizio? La tua mente è più calma?
La respirazione lenta e ritmata unita alla gratitudine abbassano il livello degli ormoni dello stress nel sangue e permettono alla mente di aver accesso ai livelli superiori del pensiero, sarai più lucido/a e più creativo/a.

Allena questo esercizio per alcuni giorni e vedrai come il tuo sonno migliorerà e ti sentirai carico di energia.

Per saperne di più vedi il mio articolo http://www.camilladettori.it/?p=169

 

Generalizzazioni che uccidono il gioco

I golfisti spesso si arrovellano sugli errori passati proiettandoli nel presente,  soprattutto quando una gara è andata male col risultato di minare un po’ per volta la fiducia nel proprio gioco.
Quanto è successo in un giro passato appartiene al passato e basta!

Faccio un esempio:

Tee shot di una buca con fuori limite a destra e fairway stretto, un giocatore in gara manda due palle di fila fuori a destra e pensa:
“su questa buca faccio sempre out” questa è una profezia che si auto avvera

Torna sulla stessa buca il giorno dopo e ottiene lo stesso risultato confermando la sua profezia che si è auto avverata

Quando associamo emozioni fortemente negative ad una situazione, il nostro cervello la memorizza in modo permanente perché la considera pericolosa e deve poterla ricordare per metterci in allerta se in futuro si ripresenterà un contesto simile.

 

Il cervello non ha elaborato il risultato negativo ottenuto in quella situazione di gioco,         la mente ha prodotto questa profezia: vado sempre in out a destra
Ecco la generalizzazione che uccide il gioco

Il giocatore dovrebbe riguardare la gara a freddo ed essere consapevole che ogni giro e ogni colpo giocato non sono influenzati a priori dal passato, ma solo dalle risorse che lui è capace di usare nel presente.

Quando la mente è occupata da emozioni e pensieri sul passato, e preoccupata per ciò che potrebbe accadere nel futuro, è bloccata in una trappola.

Come liberasi dalla trappola delle generalizzazioni?

  1. Riconoscerle come false profezie prodotte da pensieri vaganti
  2. Considerare gli errori in campo come occasioni per migliorare il proprio gioco con buoni allenamenti
  3. Guardare ogni giro, ogni buca, ogni colpo come una sfida a sè
  4. Usare strategie e strumenti per tenere la mente nel presente
  5. Chiedersi: che cosa è importante e utile adesso per giocare questo colpo?

La nostra mente è come una scimmia che istintivamente salta da un ramo all’altro, non riuscendo a trovare pace e sprecando tutte le sue forze. La buona notizia è che la mente può essere allenata a capire quali sono i rami giusti e la scimmia guidata per calmarsi e andare solo su quelli utili allo scopo.

Quando il gioco si fa duro: chi imbuca il putt per vincere?

“Sentirsi in gara” così i buoni giocatori descrivono le loro giornate migliori, ma cosa vogliono per “sentirsi in gara”?
La pressione buona necessaria a sfidare le proprie abilità in campo.

 

Chi evita la pressione spesso lo fa per paura di fallire o di non essere all’altezza della situazione o degli avversari e così compromette il proprio potenziale agonistico.

Giocatori come Graeme McDowell o Jan Poulter, non sono fuoriclasse ma hanno sempre dato il meglio del loro gioco sotto pressione sia in Ryder Cup che sul Tour conquistando vittorie preziose, la simpatia e il tifo degli spettatori.

Per loro la pressione è il motore indispensabile, il divertimento, la cercano e la accolgono per giocare al meglio ed attingere a tutte le loro capacità.

Questa è la “pressione buona” che non viene dal misurarsi cn le aspettative di risultato né tanto meno dalla preoccupazione del giudizio degli altri; è un motore che parte da dentro di sé e che fa giocare ogni buca e ogni colpo col 100% della determinazione e della concentrazione come una sfida continua col campo.

Bisogna farsi forti ed uscire dalla “zona di comfort” che fa proteggere il risultato cercando di non fare errori nelle ultime buche o che considera il par del campo come un salvagente a cui aggrapparsi.

Vuoi usare la pressione a tuo vantaggio?
♥Guarda alla pressione come qualcosa di utile per “sentirti in gara”
♥Considera le situazioni di pressione come occasioni per far brillare il tuo gioco
♥Allena le situazioni di pressione quando pratichi ricreando gli scenari nella tua mente:
“giocherò questo putt sapendo che è importante per far vincere la squadra”
“giocherò a questo green sapendo che il mio avversario è in bandiera”
“sono all 18 e immagino il pubblico che fa il tifo per me, farò vedere dei gran colpi”

 

“Goal Setting” nel golf: la chiave del successo

Vuoi avere successo nel golf?
Coltiva un sogno a lungo termine per il futuro del tuo gioco, non aver paura di stabilire obiettivi ambiziosi: saranno di stimolo a lavorare per ottenerli, non la preoccupazione di fallire.
Quando sai che cosa vuoi ottenere, devi fissare il tuo “Goal Setting” con obiettivi di gioco e mentali, poi un piano d’azione con scadenze precise per raggiungere le tappe intermedie della strada che ti porterà all’obiettivo finale/sogno a lungo termine.

Perché stabilire obiettivi e piano d’azione è indispensabile?

1) Tiger Woods da ragazzino ha detto a sé stesso che voleva battere il record di Major vinti da Jack Nicklaus.
Avere un sogno a lungo termine dà motivazione intrinseca a lavorare duro

2) Avere obiettivi intermedi, come entrare a far parte della Squadra Nazionale,  obbliga a capire quali parti del gioco vanno migliorate e di quanto migliorare

3) Avere obiettivi a breve termine, che sono le prime tappe da raggiungere, dà al giocatore/trice:
Una direzione precisa per il lavoro da svolgere negli allenamenti e li ottimizza
Fiducia in sè e nel proprio gioco al raggiungimento di ogni miglioramento anche se piccolo
Motivazione e dedizione
Aiuta a superare i momenti difficili e i periodi di stallo nella performance
Riscontro immediato su quanto si sta avvicinando o meno al suo sogno finale

Il raggiungimento dei grandi successi è fatto di tanti piccoli passi quotidiani, così come un grande score è fatto da singoli colpi giocati uno alla volta con lucidità e determinazione.

L’impegno deve essere quello di spendere il 100% delle proprie energie non solo per abbassare gli scores, ma piuttosto per migliorare ogni aspetto del gioco sfidando continuamente sé stessi e i propri limiti.
Per raggiungere obiettivi ambiziosi, l’impegno, la dedizione e il percorso che si fa sono più importanti del raggiungimento dell’obiettivo stesso.
Tiger Woods forse non batterà il numero di Majors vinti da Jack Nicklaus, ma è una leggenda che ha cambiato il golf per sempre.

Padroneggiare la mente per essere pronti quando conta

Tiro con l’arco: Campionato Italiano Paralimpici Indoor
Medaglia d’oro e Record del Mondo nella Categoria “Non Vedenti
Medaglia d’argento nella Categoria “Assoluti”
Barbara Contini a Palermo raccoglie i primi successi di stagione grazie ad un duro lavoro di allenamento tecnico e mentale.

Per avere successo nel tiro con l’arco, non basta la tecnica, bisogna mantenere alta la concentrazione e controllare l’emotività soprattutto quando la posta in palio è di alto livello.

Barbara ed io abbiamo fatto alcuni mesi di preparazione mentale perché lei arrivasse “Pronta” all’appuntamento allenando questi strumenti:

  • Controllo della respirazione per gestire la concentrazione
  • Gesti rituali e dialogo interno per fermare il turbinio dei pensieri e tenere la mente nel presente
  • Tecniche di centratura del corpo e delle emozioni

Barbara sa di essere un’Atleta emotiva, abbiamo lavorato sull’accettazione e l’apprezzamento di queste sue caratteristiche che fanno parte del suo essere una Campionessa.
Le emozioni di tutti gli Atleti si intensificano nelle fasi critiche della gara e c’è un reale rischio di perdere la concentrazione.
Nel Campionato di Palermo, venivano dichiarati a voce alta i punteggi di ogni freccia (un aspetto non sempre usato dai non vedenti) e questo avrebbe potuto generare tensione ed ansia da risultato se non fosse stato fatto prima un serio lavoro per mantenere la mente nel presente di ogni singola freccia, tirata con il 100% dell’impegno e al meglio, indipendentemente dal risultato precedente o dalle aspettative successive.

 

Barbara si è preparata, ha anticipato negli allenamenti con grande consapevolezza quello che poteva capitarle in gara, compresi gli imprevisti e questo è lo strumento per vincere le medaglie!

Grazie Barbara, lavorare assieme a te è un grande onore e uno stimolo continuo a migliorare.

Sacca in spalla e pensieri nella testa frenano il gioco degli under16?

Mettiamo i giovani golfisti/e nelle migliori condizioni per esprimere tutto il loro talento!

  • caricarsi sulle spalle una sacca pesante in età della crescita, compromette il buon funzionamento dello swing e condiziona lo sviluppo di una postura corretta per la schiena
  • caricarsi la testa di pensieri ingombranti, toglie gusto al gioco ed equivale a voler correre veloci con uno zaino enorme in spalla.

Il Prof Antonio Memeo, Primario di Ortopedia infantile sostiene che i ragazzi under16 non debbano portare la sacca in spalla in quanto le strutture muscolo scheletriche, già ampiamente sollecitate durante il gesto atletico, sono ancora in fase di sviluppo.

Nelle rotazioni del tronco vengono utilizzati diversi gruppi muscolari: addominali, trasversi, gran dorsale, sotto scapolare oltre agli estensori dell’anca e buona parte di questi sono necessari per sollevare e portare in spalla la sacca.

I carichi eccessivi della sacca, che spesso viene portata su una spalla sola, possono condizionare anche una deviazione della parte strutturale della colonna (le vertebre) ed oltre ad affaticare i muscoli, li rendono meno elastici togliendo al movimento la scioltezza indispensabile per la buona riuscita del gesto atletico.
Molto meglio il carrello, soprattutto se a spinta, che coinvolge ed allena i potenti muscoli delle gambe mentre il carrello a trazione lavora con la spalla del braccio che tira retroposta ed in asimmetria.
Usate il carrello a spinta: meno di moda ma molto funzionale!

Parliamo ora dei pensieri che si affollano nella testa dei ragazzi, quanto pesano e come frenano il gioco?
Da tempo collaboro con Dr Patrick Cohn di Peak Sports che ha recentemente reso noto il risultato di un sondaggio effettuato su giovani di varie discipline sportive ai quali è stato chiesto di evidenziare le principali difficoltà/sfide con cui si confrontano, ecco quelle in testa alla classifica:

  • Fronteggiare pensieri negativi e dubbi sulle proprie capacità
  • Accettare gli errori senza esserne frustrati o pieni di rabbia
  • Avere preoccupazioni per il giudizio che altri daranno sul loro risultato in gara
    (genitori/maestro/media/compagni di squadra)
  • Sentirsi in soggezione in presenza di atleti più forti o blasonati
  • Quando una o più di queste difficoltà/sfide si insedia nella testa dei ragazzi, provoca un turbinio di emozioni negative che assorbono gran parte delle energie e consumano più o meno velocemente la loro concentrazione agendo da potenti distrazioni.

Notate bene che anche solo trasformare la parola difficoltà in sfida è un notevole cambiamento di atteggiamento.

Si possono aiutare i golfisti Jr ad aumentare la loro forza mentale ed essere concentrati solo sul gioco, esplorando a fondo ed in maniera individuale quali siano i pesi che si stanno caricando sulle spalle…molto spesso non lo sanno!
Il genitore ha un impatto enorme
sull’atteggiamento in campo dei giovani giocatori, perché è la figura di riferimento più importante per loro; pensate quanto peso hanno e quanto girano nella loro testa le parole usate per incoraggiarlo o per giudicare il risultato di una gara.

Non basta la semplice lettura di un libro o di un articolo scritto genericamente, la chiave di volta sta nella personalizzazione e nell’applicazione al gioco degli strumenti mentali adatti, nel coinvolgimento di genitori e maestro per alimentare la motivazione e la voglia di sfidarsi con lo sport in maniera sana.

Toccare con mano come cambia il gioco quando cambia l’atteggiamento è frutto di un impegno personale, di un allenamento, proprio come succede quando si impara un colpo nuovo o si mette a punto lo swing, riuscirci dà un senso di benessere e aumenta l’autostima.

Genitori di giovani golfisti: divertitevi anche voi!

Accompagnare i propri figli alle gare è un’esperienza gratificante?
Vi divertite con loro?

Seguire i propri figli nello sport è un momento magico per consolidare il rapporto di fiducia con loro, una buona comunicazione prima e dopo la gara li fa sentire capiti ed ascoltati.
Stanno affrontando le prime sfide della vita, le prime frustrazioni, se questi momenti sono vissuti in maniera costruttiva saranno strumenti preziosi nella scuola e in futuro nel lavoro.
Come genitori potete aiutarli a crescere attraverso le difficoltà, gli errori e le vittorie.