Salva il giro invece di affossarlo nelle ultime buche

Hai iniziato giocando bene e tutto funzionava, poi per qualche motivo inspiegabile o per un colpo giocato male, la situazione si capovolge e il tuo gioco si deteriora fino a diventare un disastro….. A chi non è mai successo di buttar via la gara nelle ultime buche?

Molto frustrante….possiamo consolarci pensando che capita anche ai migliori professionisti,  vedi Shane Lowry all U.S. Open 2016, sentirci inermi e vittime della sfortuna oppure attrezzarci al meglio perché non succeda più.

Ti propongo alcuni spunti combinando il mio metodo di Mental Training con lo Yoga a cura dell’insegnante Elena Pogna.


Quando sei in campo e tutto inizia ad andare storto, la percezione è che le cose accadano troppo in fretta e che ti manchi il tempo per reagire.
Riconosci la situazione e accendi una lampadina di allarme come segnale che è il momento di fare uno stop mentale e di usare gli strumenti adatti.

 

  • Strumento 1) Interrompi gli epiteti negativi che stai dando e inizia ad usare un “Self Talk” d’incoraggiamento come se fossi il tuo caddy (approfondirò nel prossimo blog)
  • Strumento 2) Fai pace con te stesso: qualche buca giocata male non vuol dire giro disastroso, accetta gli errori come parte del gioco.
  • Strumento 3) Ferma i pensieri nel presente senza lasciare che la mente vaghi  sugli errori e sulle conseguenze che questi potrebbero avere per il risultato finale

Come fermare i pensieri nel presente? Bisogna occupare la mente con altro finché non si acquieta; un metodo usato da grandi atleti è quello di fare una serie di respirazioni contando 1,2,3,4 all’inspiro;  5,6,7,8 all’espiro


Lo Yoga ci viene in aiuto sottolineando che nei momenti di tensione si tende ad andare in apnea allora è utile aver fatto una pratica quotidiana di respirazione che diventa una conoscenza acquisita pronta all’uso nei momenti critici.

 

Elena propone un mantra da ripetere nella mente:
“Inspiro e so che sto inspirando, espiro e so che sto espirando”.

Mentre vi ripetete la prima parte della frase seguite tutto il processo di inspirazione, nella sua lunghezza, nella sua sensazione di passaggio dell’aria dalle narici fino a seguirla nel torace o nella pancia  poi, mentre nella vostra mente ripetete la seconda parte della frase, seguite il percorso inverso di espirazione dalla pancia alla sensazione alle narici

Questi due metodi di respirazione terranno impegnata la mente tra un colpo e l’atro e ti aiuteranno a ritrovare ritmo e concentrazione, ti invito a provarli entrambe per capire quale sia quello che ti si adatta meglio: respirazione contata o mantra di respiro.

Yoga e Golf 3: lucidità in gara con la respirazione

Quante volte in gara la mente scappa avanti preoccupandosi delle buche che verranno o di mantenere un bello score costruito nelle prime buche!
Quello che si vorrebbe fare è mantenere la lucidità e continuare a giocare con la stessa determinazione e strategia che avevamo all’inizio del giro, indipendentemente dai numeri scritti sullo score.
Facile?

Non per tutti.

La pratica della respirazione Yoga, detta Pranayama, propone alcune tecniche che vengono in aiuto sia nella preparazione alla gara sia durante il gioco, in particolare la “Respirazione a narici alternate”.
Elena mi ha proposto questo esercizio qualche tempo fa e ne ho tratto grandi benefici, ecco come ne parla:

Il mio consiglio da insegnante yoga è quello di avere una buona padronanza e controllo del proprio respiro per poter mantenere chiarezza sia nel gesto atletico che nella strategia da impiegare nelle buche. Quello che vi presento è la respirazione a narici alternate che  è importante ed utile  per abbassare il livello di tensione e ansia, il battito cardiaco, aumentare la normale capacità respiratoria e  ossigenare il sangue.
Come Fare:

Sedersi in una posizione comoda anche su una sedia con la schiena ben dritta, ma non rigida.
Appoggiare indice e medio della mano destra tra le sopracciglia,  lasciando liberi il pollice da una arte  e l’anulare e mignolo intrecciati dall’altra in modo da chiudere e aprire rispettivamente le narici destra e sinistra. (vedi figura).

Chiudere con il pollice la narice destra e inspirare lentamente e profondamente con la narice sinistra, trattenere a polmoni pieni il tempo di invertire l’appoggio delle dita e aprire la narice destra chiudendo con il mignolo e l’anulare la sinistra ed espirare profondamente e lungamente dalla narice destra. Ora che la narice destra è aperta, da lì inspirare nuovamente profondamente, invertire la chiusura delle narici ed espirare profondamente dalla sinistra.

Questo è un ciclo  di respirazione completo.
Ripetere varie volte. Se dopo un po’ si affaccia della tensione o del nervosismo interrompere con un respiro profondo e tornare a respirare spontaneamente.

Come la uso nel gioco:
Trovo grande beneficio da questo tipo di respirazione per la lettura dei greens che è in sè un’attività creativa ma che a volte diventa troppo razionale o carica di dubbi quando c’è la tendenza all’overeading delle pendenze.

Avvicinandomi al putting green prima della gara o camminando verso il green della buca che sto giocando, spendo qualche minuto respirando a narici alternate, questo facilita  l’equilibrio dei due emisferi del cervello (destro creativo ed istintivo / sinistro razionale e logico).
Trovo così maggiore chiarezza nella visualizzazione delle pendenze e della traiettoria che immagino farà la palla per entrare in buca, mi è più facile muovere il putt come un pendolo senza necessità di guidare il colpo con le mani.

Yoga e Golf 2: Equilibrio e Concentrazione prima della Gara

Quando mi preparo per una gara voglio riscaldare il gioco e la mente:
entrare nel ruolo di golfista con una routine che mi renda presente a me stessa e in sintonia con lo swing e il putt.

Elena, grazie alla pratica Yoga, mi ha dato uno spunto interessante per trovare la centratura ottimale del corpo del ritmo attraverso una posizione di equilibrio che ho adattato al golf:

L’Albero
In questa “Asana”, posizione Yoga, l’equilibrio del corpo riflette l’equilibrio interiore col quale ci si mette in sintonia.
Ecco come Elena suggerisce di prendere la posizione dell’Albero durante la fase di stretching che precede il riscaldamento del gioco:

Portiamoci in piedi, piedi paralleli, dondoliamo un po’ sulle piante dei piedi in modo da ridistribuire il peso del corpo su tutta la pianta. Spesso appoggiamo il nostro peso più su un piede che sull’altro o più su una parte del piede che sull’altra.
Quando ci sembra di aver bene riposizionato il piede e ci sentiamo ben radicati a terra, respingiamo con i piedi il suolo e allunghiamo la nostra struttura verso l’alto, tenendo anche gli addominali e i glutei in contrazione per allineare anche la zona lombare.
Quindi spostiamo il nostro peso sul piede destro e appoggiamo il piede sinistro sulla caviglia destra con le dita a terra e avendo cura di tenere il ginocchio piegato bene aperto sul lato. Portiamo le mani giunte davanti al petto nel saluto.
Se vogliamo proseguire con l’ equilibrio, possiamo portare il piede all’interno del ginocchio della gamba tesa o all’interno della coscia e sollevare le mani giunte oltre la testa.
Presa la postura, mantenerla per qualche respiro mantenendo lo sguardo fisso a terra e concentrare il respiro nell’addome.
Praticare anche dall’altro lato.

Quando inizio il  riscaldamento in Campo Pratica, uso la posizione dell’Albero che ho adattato al golf con le seguenti mosse:

Prendo in mano un ferro e mi addresso come se fossi sulla palla, poi sollevo la gamba destra e appoggio il piede davanti al ginocchio sinistro.
Trovo il mio equilibrio e la sintonia con il bilanciamento del peso sulla gamba di appoggio tenendo il bastone sollevato da terra; tengo la posizione per qualche respiro.
Mi concentro sul respiro nella zona dell’addome

 

Quando ho preso fiducia con questa posizione statica, inizio a muovere qualche volta il ferro nel back swing dolcemente e a  tornare alla posizione di partenza sempre dolcemente.
Sento come il peso del bastone attiva la mia gamba di appoggio e come il mio baricentro resta ben posizionato.
Abbino al movimento il ritmo di inspirazione ed espirazione.

Ripeto tutto con la gamba sinistra.

 

Alla fine di questo riscaldamento dell’equilibrio e del ritmo mi sento pronta per iniziare la pratica vera e propria con fiducia nel movimento del mio corpo e concentrazione sul gioco.

Sembra difficile? Non trovi l’equilibrio?
Prova a sospendere ogni giudizio su quanto sia facile, difficile o tu lo stia facendo più o meno bene…il segreto sta proprio nel liberare la mente da ogni valutazione razionale

Respirazione Yoga e Golf1

Ci viene ormai da più fonti confermata la tesi che la presenza respiratoria porta beneficio su ampia scala.
E allora perchè ci insegnano a scrivere e far di conto fino alle cose più disparate e originali, ma nessuno ci insegna a respirare in maniera corretta e consapevole?

Nasce da qui l’idea di un’ insegnante di yoga , Elena Gaia Pogna e di una sport mental trainer, Camilla Dettori, di integrare le rispettive conoscenze per dare una prospettiva nuova alle attività sportive e non, che ci vedono coinvolti.

Daremo vita ad una piccola rubrica per affrontare gli aspetti essenziali di questo affascinante mondo della connessione tra respiro, cuore e mente.

E’ possibile muovere i primi passi nell’ampio mondo del respiro avendo come obiettivo quello di prendere consapevolezza di come cambiano il corpo e la mente quando li si condiziona attraverso una respirazione profonda e ritmata.

Elena dice:
Più entro nell’universo dello yoga,  più mi viene da fare una distinzione tra quello che può essere una “pratica formale” che consiste in un appuntamento fisso con il tappetino e una “pratica quotidiana del gesto” che si concretizza nel portare la nostra presenza nell’azione, vivere pienamente ciò che si fa.

Questo sposta il nostro focus su ciò che Budda riassumeva nei suoi discorsi come “faccio ciò che mi piace o mi piace ciò che faccio?”.Nella vita scelgo di fare solo ciò che mi piace o sono in grado di fare ciò che è opportuno fare sviluppando l’attitudine del godere di ciò che faccio nel momento presente, qualunque cosa sia?E quando faccio qualcosa che mi piace, sono davvero presente ad essa?
Quando scelgo di dedicare del tempo al mio allenamento di golf, riesco a ritagliarmi dello spazio tutto per me, sono davvero presente a ogni passo sul green e in sintonia con i miei gesti? O sono di fatto da un’altra parte?
Allenare la tecnica forse vuol dire allora anche allenare la propria presenza nel gesto e questo sicuramente lo si può fare riportando l’attenzione al nostro flusso del respiro, all’alternanza di inspiro ed espiro, alla sua qualità in ogni momento.
Tolja sostiene che ogni volta che una persona cambia in profondità il suo modo di respirare, tutto il suo corpo e il suo campo energetico vanno incontro a una serie di riorganizzazioni, sopratutto a livello neurologico con conseguenze anche sull’ambiente circostante. Per esempio si attiva la nostra parte creativa e si è pronti a trovare soluzioni o ad interagire in maniera più lucida con l’ambiente circostanete.

Camilla dice:
La tranquillità della mente che si acquisisce durante la pratica Yoga è un ottimo spunto per la concentrazione sul campo di golf. Attraverso il respiro, l’attenzione viene focalizzata su un particolare movimento o centratura del corpo e la mente abbandona tutto ciò che non è strettamente funzionale a quel gesto.
Mai sentito dire: gioca un colpo alla volta?
Ecco che la respirazione rappresenta lo strumento ideale per riportare i  pensieri sugli elementi utili all’esecuzione di ogni colpo e avviare una routine efficace

Pronti a partire per questo viaggio quindi?